martedì 19 luglio 2011

Facciamo manutenzione ( SW 130 )

2 Luglio 2011. Sono passati 5 anni dalla laurea, sono passati 5 anni da quando i miei amici mi regalarono il telescopio e un passatempo. Non credo di averli ringraziati abbastanza, se non altro per il tempo che hanno speso nello sceglierlo, trovarlo, portarmelo…
Come preparazione all’ estate ho deciso di fare un po’ di manutenzione, ripulire le ottiche, mettere a punto la meccanica, ma anche cercare anche di capire i limiti dei miei telescopi e montature
Iniziamo con il mio cinesino preferito lo SW 130 telescopio che uso per le osservazioni e le riprese planetarie.
Primario
Inizio smontando il primario; svitando le 6 viti (ne bastarebbero 3) alla base del telescopio si separa la culla e lo specchio dal tubo, è un’operazione semplicissima, basta fare un po’ di attenzione a non far cadere lo specchio. La culla del primario, che altro non è che la base nera visibile dall’esterno, si inserisce in un anello, sempre nero, fissato a sua volta nella zona posteriore del tubo azzurro. L’ anello nero, di 16 cm di diametro è ancorato al tubo mediante 4 viti e dadi laterali, non è possibile (ne necessario) smontare questo elemento prima di aver rimosso il primario.
Verifico il serraggio delle 4 viti laterali dell’anello nero, se non fossero sufficientemente salde l’anello posteriore che sostiene la culla del primario potrebbe ruotare leggermente e tenere la collimazione sarebbe impossibile.
Il diametro dello specchio, in questo caso sferico, è 130mm, lo spessore è di circa 2cm, lo ricordavo più sottile.
Il sistema di ancoraggio dello specchio alla culla è molto semplice tre supporti di metallo e gomma per proteggere i punti di contatto con lo specchio con 2 viti su ciascun supporto, Verifico che le 3 coppie di viti siamo adeguatamente serrate. Visto lo spessore e il diametro dello specchio, credo che le deformazioni indotte dal sistema di sostegno, basato solo su 3 periferici, siano trascurabili e quindi che le prestazioni non ne vengano sminuite.
Procedo subito alla pulizia senza separare effettivamente lo specchio dalla culla..
- soffio aria per togliere la polvere
- rimuovo la polvere rimasta con un pennello morbido
- uso il getto di acque tiepida del lavandino per rimuovere la polvere residua
ho fatto molta attenzione a non toccare lo specchio con le mani questo ha evitato residui “unti” e l’acqua è stata sufficiente per rimuovere il poco sporco accumulato.
Ho asciugato lo specchio con ovatta e carta assorbente senza mai strofinare, e per finire ho passato delicatamente sulla superficie un panno antistatico nuovo.
La collimazione dello specchio in questo caso si esegue attraverso piccole rotazioni della culla rispetto all’anello posteriore che, solidale con il tubo, è fisso. 3 coppie di viti a 120° assicurano la culla dello specchio all’anello posteriore e ne regolano la posizioni relativa.
Ogni coppia è costituita da
- una vite che, inserita nel foro della culla non filettato, si avvita nell’anello posteriore; serrando la vite la culla viene tirata verso l’anello posteriore
una vite, più corta, si inserita nel foro filettato della culla e spinge sull’anello posteriore, serrando questa vite si ottiene una maggiore penetrarazione della vite e un’allontanamento della culla del primario che viene allontanato dall’anello posteriore.
Il risultato è un sistema tira-spingi, che blocca la posizione della culla del primario.
La culla dello specchio primario è sostenuto nel tubo solo dalle prima tre viti (quelle che tirano).
Per collimare lo specchio primario le viti vanno regolate a coppia, una va serrata e l’altra allentata.


Secondario
4 viti laterali con dado nella parte superiore del telescopio ancorano al tubo l’anello che sostiene il secondario. Nello smontare questo anello è opportuno fare attenzione a i 4 piccoli dadi che potrebbero cadere nel tubo. Allentate le viti l’anello ha una certa libertà di movimento.
La posizione (non l’inclinazione) dello specchio secondario è fissa perciò inizio a pulire lo specchio con il suo supporto. Come per il primario soffio, passo un pennello e poi l’acqua, in questo caso ho aggiunto anche qualche goccia di sapone per piatti e ho massaggiato lo specchio con le mani per togliere una ditata. E lo specchio si è staccato. Senza agitarmi ho cercato di capire cosa fosse successo. Niente di grave. Lo specchio secondario è incollato con del silicone nel suo supporto in plastica. Rincollo lo specchio secondario sempre con silicone, l’operazione è molto semplice visto che il suo sostegno in plastica è sagomato per fissare lo specchio in posizione corretta. Lavoro con i guanti ho poca sensibilità è del silicone mi imbratta lo specchio. Ora mi agito.
Lo pulisco subito strofinando con un panno pulito e un po’ più di energia, lo lavo con acqua e sapone per piatti e strofino di nuovo. Alla fine controllo la sua pulizia guardando l’immagine riflessa di una lampadina: il filamento si distingue senza nessun problema, verifico eventuali aloni: nulla, tutto bene. Mi tranquillizzo e cerco di sapere a cosa sarei potuto andare incontro, (al limite i secondari si vendono!): molti consigliano di pulire le ottiche cono acqua e acetone e l’acetone scioglie il silicone, quindi non ci sarebbe stato comunque alcun problema. Aspetto che il silicone asciughi, lavo nuovamente lo specchio, lo asciugo come nel caso del primario e fisso la staffa di sicurezza, che impedisce al secondario di cadere sul primario in caso scollamenti improvvisi.
Il supporto in plastica lucida (mah!) del secondario è ancorato con la classica vite e molla agli spider; gli spider sono monolitici con l’anello superiore. Tre piccolissime viti a brugola, visibili come tre piccoli fori, nel cerchio degli spider spingono sul supporto in plastica del secondario e ne consentono la collimazione.


Il secondario è la parte che mi piace di meno di questo piccolo cinesino, chiariamo: non ha problemi strutturali svolge bene il suo compito, ma il progetto è stato giustamente migliorato.
Gli spider sono abbastanza spessi e soprattutto il sostegno del secondario è inutilmente sovradimensionato, si perdono ad occhio e croce almeno 2 cm^2.
Fuochegiatore
Lo smontaggio del fuocheggiatore è molto semplice, una volta smontato l’anello superiore con spider e secondario, si accede facilmente ai piccoli dadi su cui si avvitano le viti che fissano il fuocheggiatore. Una volta rimosso si lavora molto più liberamente, 2 viti tra le manopole fanno accedere e smontare il meccanismo pignone-cremagliera, liberato il pignone-manopole dal tubo-cremagliera, ho iniziato a ripulire l’ingranaggio dal grasso appiccicaticcio, una volta ripulito il pignone la cremagliera e la molla che regola l’accoppiamento tra i due, ho ingrassato tutto con del grasso bianco al litio.
Ho quindi riassemblato il fuocheggiatore e l’ho rimontato sul telescopio. Quest’ ultima operazione deve essere fatta con molta cura, è importante infatti che il fuocheggiatore non sia storto, guardando cioè al suo interno la posizione dello specchio secondario deve essere sempre la stessa, questa è un’ operazione noiosa, ma semplice. Ho iniziato verificando la perpendicolarità tra tubo e fuocheggiatore, questa operazione non è comunque sufficiente, non tutela infatti nei confronti di eventuali deformazioni del tubo, quindi ho raffinato al fuocheggiatore verificando la posizione del secondario su tutta l’escursione della corsa. E’ stato necessario inserire lateralmente un piccolo spessore di carta. Il tubo del fuocheggiatore mi sembra davvero inutilmente lungo, sto pensando di accorciarlo un po…
Ho regolato la pressione della molla attraverso le due viti tra le manopole e infine ho constatato che la sostituzione del grasso, evidenzia il backlash del pignone-cremagliera, ma rende i movimenti molto più sensibili e precisi (ovviamente ho ripristinato la demoltiplica artigianale).


Per la collimazione:
Collimazione dei telescopi Newtoniani, Andrea Tasselli
Come collimare le ottiche Newton, Albino Carbognani
Per la pulizia delle ottiche
Guida Pratica alla pulizia delle ottiche, Plinio camaiti (Telescope doctor)

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